Fiorentina, il 5° posto è un ottimo risultato

giglio_viola

Di Rudy Caparrini
Il pareggio di ieri a reti bianche col Palermo ha lasciato amarezza nell’ambiente viola, segnando l’ennesima delusione di un girone di ritorno insoddisfacente. Tuttavia, voglio andare controcorrente e quindi mi dichiaro soddisfatto per il punto di ieri. Non per la prestazione, piuttosto scialba, bensì perché ha consentito si avere la matematica certezza del 5° posto in campionato. Un ottimo risultato che merita di essere apprezzato ben più di quanto stia facendo l’ambiente che ruota intorno ai viola, ovvero tifosi e stampa.
Sono soddisfatto perché a inizio anno non ci avrei scommesso. La squadra era assai più debole dello scorso anno perché si erano perduti dei pezzi pregiati che non erano stati certo sostituiti da elementi migliori di loro. È utile rifare il riepilogo di chi aveva perduto la Fiorentina: un portiere come Neto, uno dei migliori della Serie A, sostituito dalla sua riserva Tatarusanu; un difensore come Savic rimpiazzato da Roncaglia, giacché Astori ha casomai preso il posto di Basanta; a centrocampo si era perso due uomini di esperienza come Pizzarro e Joaquin, senza nessun acquisto per rimpiazzarli e la loro mancanza si è sentita di meno grazie alla crescita sorprendente di due risorse “interne” come Bernardeschi e Badelj; in attacco non si aveva più Salah, grande rivelazione della seconda parte della scorsa stagione, anch’egli non rimpiazzato. Basta fare questi semplici ragionamenti per capire che la Fiorentina affidata a Paulo Sousa era ben inferiore rispetto a quella guidata da Vincenzo Montella. Eppure il tecnico portoghese è riuscito a condurre un’annata nel complesso più che buona, con un risultato finale che, fra qualche tempo lo capiremo, ha il significato di una vera impresa. Utilizzando un termine espresso proprio da Sousa, dobbiamo rendere onore all’allenatore portoghese perché è riuscito a cucinare una ottima omelette con le uova che aveva a disposizione. Secondo il sottoscritto, ha fatto il massimo possibile e forse anche di più. Perciò accolgo come positiva la notizia che Sousa sarà anche per il prossimo anno l’allenatore viola. Il tecnico ha dimostrato di essere competente e ha palesato ottime doti come uomo, mostrandosi pronto ad assumersi le sue responsabilità. Si deve indubbiamente anche a Sousa, forse soprattutto a lui, il fatto che certi giocatori siano cresciuti in modo sensibile rispetto allo scorso anno. Sono davanti agli occhi di tutti la valorizzazione di Bernardeschi e l’affermazione di Badelj come centrocampista di gran valore. E al portoghese si può ascrivere pure la conferma e la consacrazione di Ilicic, che ha mantenuto quanto di buono aveva fatto intravedere nel finale della scorsa stagione.
Ora si spera che la società possa aiutare Sousa a far crescere ancora la squadra. In che modo? Non vendendo nessuno dei pezzi pregiati che pure avrebbero un buon mercato, leggasi Ilicic, Bernardeschi, Vecino. A questa Fiorentina basterebbe davvero poco per divenire una grande squadra, capace di puntare alle posizioni di vertice. L’ideale sarebbe di tenere tutti i migliori e acquistare, senza dover fare follie, qualche pezzo importante e utile alla causa, magari suggerito da Sousa perché ritenuto idoneo al suo gioco. Situazione impossibile da realizzare? Chissà, forse sì forse no. Nessuno può oggi ipotizzare come sarà il mercato viola anche perché non si sa neppure che lo gestirà, vista l’incertezza regnante sui ruoli di direttore sportivo e direttore tecnico. Ma almeno prendiamo il lato positivo della situazione attuale, ovvero che vi sarà continuità tecnica con la permanenza di Sousa sulla panchina gigliata. Ora tocca alla proprietà dimostrare di saper fare la sua parte. E voglio essere speranzoso che i Della Valle possano compiere un piccolo sforzo per provare a centrare traguardi fino ad ora solo fiorati nei loro 14 anni di gestione della società gigliata.